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Per la prima volta nel Codice appare un pipistrello; modello ideale, afferma Leonardo, per costruire una macchina volante. Non ha potuto osservarlo né studiarlo in volo, come ha fatto con il nibbio, perché il volo del pipistrello è troppo veloce per l'occhio umano e, ai tempi di Leonardo, non esistevano gli strumenti per registrarlo e rallentarlo. L'osservazione anatomica dell'animale, invece, ha dimostrato al Maestro che la membrana dell'ala del pipistrello fornisce una superficie continua e un buon sostegno ed è dunque da copiare. Accanto a quello del pipistrello, disegni di altri uccelli, tutti da prendere a modello per la macchina volante. |
«Si ricordi che il detto uccello non deve imitare altro che il pipistrello perché le sue membrane fanno armatura, ovvero collegamento alle armature delle ali. E se tu imitassi le ali degli uccelli pennuti, vedresti che esse sono di ossa e nervatura più forti dal momento che sono traforate, cioè le penne sono disunite e trapassate dall'aria, mentre il pipistrello è favorito dalla membrana che lega il tutto e non è traforata»
NOTA: Per ogni pagina del Codice è dato un breve riassunto, con la citazione di un passo testuale di Leonardo tra i più significativi, adattato all'italiano moderno.